Internet delle Cose – Cos’è

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Le “cose” comunicano con il mondo

“LO SVILUPPO DELLE TECNOLOGIE DIGITALI sta determinando un aumento esponenziale dei cambiamenti in tutti i campi. Tanto che ha sempre più senso e significato parlare di una rivoluzione in atto.

L’impatto della nuova tecnologica è, infatti, vasto e profondo. Dire che ci cambia la vita e il modo di lavorare è giusto, ma rischia di apparire riduttivo. E nei prossimi anni il ritmo di introduzione delle innovazioni in qualunque campo è destinato ad accelerare.

E sono innovazioni di cui ormai avvertiamo la presenza in ogni momento.

Pensiamo ai dispositivi portatili sempre più potenti e di costo decrescente, agli strumenti analitici e ai big data che consentono di gestire masse enormi di dati da cui nascono nuovi servizi e applicazioni, al cloud che offre forme nuove e sempre più capaci di elaborazione e archiviazione. E ancora: le auto dotate di sensori in grado di monitorare l’interno e l’esterno, gli abiti che mandano messaggi di usura e variano caratteristiche a seconda del clima, gli elettrodomestici che ci avvertono in anticipo quando occorre una riparazione o un rifornimento, così come i motori di aerei per le loro continue autodiagnosi.

L’area di quel che va sotto il nome di Internet of Things, l’internet delle cose appunto, è probabilmente quella destinata a generare i maggiori cambiamenti nei prossimi cinque-dieci anni.”

Tratto da Accenture Strategy LOOKING FORWARD LA RIVOLUZIONE DELL’INTERNET OF THINGS

“Che cos’è l’Internet of Things? In che modo impatterà sulla vita di tutti noi? E con quali conseguenze? Facciamo un po’ di chiarezza su che cosa stanno facendo 5 miliardi di dispositivi che non sono computer nè smartphone, ma che in questo preciso momento sono collegati a Internet?

1. Che cos’è l’Internet of Things? Internet of Things – letteralmente “Internet degli oggetti” – è l’espressione utilizzata ormai da qualche anno per definire la rete delle apparecchiature e dei dispositivi, diversi dai computer, connessi a Internet: possono essere sensori per il fitness, automobili, radio, impianti di climatizzazione, ma anche elettrodomestici, lampadine, telecamere, pezzi d’arredamento, container per il trasporto delle merci. Insomma qualunque dispositivo elettronico equipaggiato con un software che gli permetta di scambiare dati con altri oggetti connessi.
2. Che cosa è possibile collegare alla Rete? Di tutto, almeno dal punto di vista teorico. Anche animali (per esempio attraverso segnalatori che ne consentono la localizzazione), piante (attraverso sensori che ne controllano l’illuminazione o il fabbisogno di acqua) e addirittura persone (utilizzando pacemaker o altri dispositivi per il controllo da remoto dei parametri biologici).
Con un po’ di fantasia è possibile collegare in rete praticamente ogni cosa. Per essere connesso un oggetto, una “thing”, deve rispettare due caratteristiche: avere indirizzo IP che ne consente l’identificazione univoca sulla Rete e la capacità di scambiare dati attraverso la rete stessa senza bisogno dell’intervento umano.

3. A che cosa serve? Obiettivo degli oggetti connessi è, in generale, quello di semplificarci la vita automatizzando processi o mettendoci a disposizione informazioni che prima non avevamo. Qualche esempio?

  • La strada intelligente, o smart road, in grado di dialogare con le auto, con i semafori e con la segnaletica al fine di ottimizzare i flussi di traffico, ridurre l’inquinamento e i tempi di percorrenza.
  • Sensori posti sulle strisce dei posti auto che individuano la presenza o meno di una vettura, possono inviare l’informazione a un centro dati, che lo fa apparire sulla app per smartphone. È il progetto Streetline, già in prova a Los Angeles e Indianapolis. Se funzionerà, in futuro, posteggiare sarà più facile.
  • I termostati intelligenti sono in grado di imparare orari ed esigenze e di scegliere la temperatura adatta per ogni momento.Può far risparmiare fino al 20% di energia. E tramite smartphone possono essere comandati a distanza: si accende l’aria condizionata o il riscaldamento quando serve, poco prima di tornare casa.

4. Quanti sono gli oggetti connessi? A oggi, secondo Gartner, gli oggetti connessi sono circa 5 miliardi e diventeranno 25 entro il 2020. Altre fonti stimano che i dispositivi connessi nel globo siano ormai tra gli 8 e i 10 miliardi.

5. Quale sarà l’impatto sull’ambiente dell’Internet of Things? Secondo Will Frank, fondatore di Ubiquisys (una delle prime aziende ad entrare nel business dell’IoT oggi di proprietà di Cisco), gli oggetti connessi permetteranno di ottimizzare in tempo reale processi produttivi e attività economiche riducendo in maniera sensibile l’inquinamento e il consumo di risorse.

L’illuminazione pubblica per esempio, se gestita con le nuove tecnologie, potrebbe contenere del 40% i consumi di energia elettrica. Oppure le coltivazioni, che potrebbero essere irrigate in modo molto più efficiente rispetto a quello tradizionale se monitorate da una rete di sensori capaci di comunicare al sistema di erogazione dell’acqua il reale fabbisogno delle piante, determinato in base alla temperatura, alla stagione, all’umidità del suolo e alle previsioni del tempo.”

tratto da Focus.it

Due click col vostro smartphone ed ecco che l’illuminazione di casa si regola come e quanto volete. O ancora, programmare le luci di casa in modo che si illuminino come una sveglia la mattina. Ricevete una telefonata? Ecco le vostre luci accendersi a intermittenza. E ancora, e ancora…

Una delle più interessanti applicazioni dell’Internet of Things è sicuramente legata agli apparecchi di casa come frigo, forno, macchina del caffè e altro. Siete in ufficio e volete accendere il forno? Presto fatto. Volete accendere la macchina del caffè mentre vi rigirate ancora nel letto? Basta un tap sullo smartphone.

Dimenticatevi password, allarmi da disattivare e chiavi nascoste sotto lo zerbino. Il riconoscimento del proprietario di casa avviene con un click sul telefono. Allo stesso modo, se avrete ospiti, sarà lo smartphone a mostrarveli in anteprima mentre aspettano impazienti sulla porta di casa.

La Google ne ha già realizzata una. Audi e Bmw si sono presto accodate. Sta di fatto che le auto senza pilota saranno un argomento di punta durante tutto l’anno. Le accendete con lo smartphone, vi portano dove volete.

Rinunciare alle fatiche di tenere il giardino al fresco e in salute non è cosa da poco. Qualche gadget e app preziosa basteranno a svolgere il compito, innaffiature comprese. Basterà consultarle ogni tanto e saprete come stanno i vostri germogli preferiti.

Molti dei gadget tech dedicati al fitness sono stati campioni di vendite e oggetto di culto degli atleti più disparati. Non si dimentichino le loro applicazioni più speciali: puntare la sveglia quando è meglio per il nostro fisico, informarci sulla qualità del sonno, fornirci obiettivi di salute quotidianamente.

Per apprezzare appieno l’evoluzione della tecnologia non basta dotarsi dei migliori strumenti sul mercato. E’ necessario che l’ambiente intorno a noi muti di conseguenza: banda larga ultra veloce, connettività ovunque, semafori che si adeguano al traffico, sensori di parcheggio che avvertono quando si liberano. Una marea, anche qui, gli esempi.

Che senso ha raccontare mille applicazioni di internet se poi la connettività manca o è debolissima? Anche da questo lato, nel mondo gli investimenti crescono. Reti 5G, ZigBee, spazi bianchi sono tutte architetture costruite per non lasciarci mai senza connessione. Solo grazie a questo si potrà parlare di internet delle cose.

E’ una delle possibili applicazioni più interessanti. Sono molti i produttori che lavorano su questo ramo specifico: Google Nest, Hive, Tado, Honeywell sono solo alcuni nomi. Anche in questo caso, potrete regolare in remoto temperatura e ambiente della vostra casa. Col tempo, la casa imparerà le vostre abitudini minimizzando i consumi e massimizzando i benefici.