Monitor – scegliere quello giusto
Ecco cosa sapere per scegliere il meglio per le nostre esigenze
Dimensioni e risoluzione
Un monitor grande mostra meglio i dettagli più piccoli, permette di visualizzare più finestre affiancate dei programmi, accresce la sensazione di essere dentro un film o una foto.
I monitor per PC sono diventanti sempre più grandi con il passare degli anni, complici soprattutto le nuove tecnologie e i costi di produzione in ribasso, che permettono oggi di acquistare un monitor di buona qualità a poche centinaia di euro.
Lo standard
Oggi vi sono ancora sul mercato numerosi monitor di piccole dimensioni, ma lo standard è rappresentato dai modelli da 21 e 23 pollici con formato 16:9, anche se negli ultimi anni, tuttavia, si assiste ad un incremento delle vendite dei monitor da 24″.
Se non hai problemi di spazio, e vuoi un monitor per un uso classico del PC, quindi per Internet, posta elettronica, applicazioni da ufficio ma anche videogiochi, un modello da 23 pollici è già un ottimo compromesso: è quello che ti offre il miglior rapporto tra dimensione, prezzo e, di conseguenza, ergonomia d’uso.
L’unità di misura sono i pollici
Negli ultimi anni sono stati immessi sul mercato alcuni modelli di monitor ultrawide con formato 21:9 (o 21:10), utilizzabili sia in ambito professionale che per il gaming e il tempo libero in generale: la loro forma molto estesa ti consente effetti molto coinvolgenti nel caso di utilizzo con videogames, ma può essere molto interessante anche in ambito professionale, per esempio per presentare grafici e tabelle affiancate di excel, o in ambito medico.
Monitor e TV curvi
A parte gli schermi molto grandi (alla portata di poche tasche), quindi dai 70 pollici in su, la visione perfetta la puoi avere soltanto se sei in posizione centrale, mentre se ti siedi ai bordi del divano avrai una visuale piuttosto scarsa.
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Monitor si, TV no
La prematura crisi dei televisori curvi non sembra aver trascinato con sé il mondo del monitor curvo pc: esiste un’importante nicchia di mercato che questi display curvi hanno occupato e che non hanno alcuna intenzione di sloggiare a breve. Le ragioni sembrano essere in parte speculari a quelle del (parziale) insuccesso dei TV curvi.
I pregi di un monitor curvo
Anzitutto la posizione dell’utilizzatore: se stai seduto ad una scrivania con davanti un PC, necessariamente ti trovi ad una distanza più o meno breve, pertanto la forma arcuata del monitor ti darà una sensazione di coinvolgimento che con la TV curva era possibile solo coi maxi-schermi, oppure solo se stavi di fronte e a distanze non troppo elevate. Secondariamente, il tipo di utilizzo (promiscuo) del monitor: la TV si usa sostanzialmente solo per intrattenimento, mentre il monitor curvo del pc può essere utilizzato per lavorare, studiare, giocare o per intrattenimento.
Non presentando grossi svantaggi, nel caso lo utilizzi per semplice navigazione o per lavoro, un monitor curvo dà tuttavia il suo meglio nel gaming e nell’entertainment (video, film), “avvolgendoti” all’interno del suo raggio di curvatura per un coinvolgimento massimo nell’azione. I maggiori brand del settore hanno puntato molto su questo segmento, costruendo monitor con caratteristiche specifiche per il gaming, cioè tempo di risposta basso, luminosità e contrasto elevati, oltre ad un lavoro sulla profondità del nero e la proposta di modelli particolarmente immersivi, come quelli in formato 21:9.
Fa anche bene
Oltre a tutto ciò, molti studi effettuati sul campo, confermano che uno schermo curvo dà minore affaticamento all’occhio umano in quanto questo è sferico, pertanto il movimento della pupilla “segue” sostanzialmente la curva dello schermo, rendendolo più confortevole per la vista anche per chi lavora, soprattutto se dotato di funzionalità multi-tasking PIP e di regolazioni in altezza.
Risoluzione
La risoluzione dello schermo è il numero di pixel orizzontali e verticali presenti o sviluppabili in uno schermo (caso del solo tubo catodico in un monitor). Il termine è spesso frainteso quando utilizzato in ambito commerciale come sinonimo di qualità. La risoluzione dello schermo determina inoltre il rapporto d’aspetto (o aspect ratio) che definisce la geometria del display.
Fino a non molto tempo fa si poteva affermare che più pixel ci sono meglio si vede.
Ora con l’avvento dell’Ultra Hd (3.840x 2.160 pixel) è stata raggiunta una densità di punti che supera tranquillamente la capacità visiva di una persona con 10/10 di vista. Stando a 60 centimetri di distanza dallo schermo, infatti, un display Ultra Hd dovrebbe essere grande 30 pollici per essere goduto al
100%. Uno schermo più piccolo con medesima risoluzione non permette di vedere tutti i dettagli da una distanza confortevole.
Tutto questo è però valido per un utente aziendale e per un grafico professionista.
Per un gamer il discorso cambia.
I moderni giochi 3D in prima persona, infatti, sono molto esigenti per quanto riguarda le risorse di calcolo e sfrut-
tano al limite anche le Gpu più potenti. Di conseguenza va valutata con attenzione la risoluzione di un monitor da
gioco, per trovare il miglior compromesso tra dimensioni, risoluzione, numero di frame generati al secondo.